Le aree terremotate del Paese sono da sempre al centro della nostra attenzione, e in particolar modo da quando siamo al governo.
Prima con il cosiddetto decreto Sisma Centro Italia, poi con il decreto Emergenze e infine in Legge di Bilancio abbiamo stanziato fondi e introdotto norme per sbloccare la ricostruzione. Il nostro sottosegretario con delega alle aree colpite dal sisma del Centro Italia, Vito Crimi, sta scandagliando questi territori per verificare le esigenze di cittadini e amministratori e facilitare la ripartenza dei cantieri.
Ora è il momento di snellire ulteriormente la burocrazia e semplificare le procedure, recuperando i ritardi dovuti anche all'inerzia e alla distanza dei governi passati. La legge Spazzacorrotti appena approvata ci offre maggiori garanzie per evitare l'intrufolarsi di furbi e criminali.
Come affermato da Crimi, per il futuro, con un legge-quadro da approvare entro il 2020 si potrebbe dar vita a una struttura centralizzata presso la presidenza del Consiglio che si occupi in caso di terremoti della fase post-emergenza, operando parallelamente con la Protezione civile. Un vero e proprio Servizio nazionale di ricostruzione che si attiverà all'occorrenza, senza la necessità di nominare di volta in volta commissari e strutture territoriali intermedie. Vogliamo che ogni cittadino, impresa, istituzione del Paese sappia all'istante quali misure economiche e socio-assistenziali saranno adottate e quali agevolazioni fiscali per le proprie case, famiglie e aziende saranno messe in atto e per quanto tempo.
Il testo definisce anche il ruolo dei Comuni e delle Regioni nella ricostruzione. In particolare - come ha spiegato il ministro Fraccaro - questo Governo intende semplificare le procedure per la presentazione delle domande relative agli immobili con danni lievi, potenziare gli uffici speciali per la ricostruzione e ridurre i tempi obbligatori necessari allo svolgimento delle gare relative all'edilizia pubblica.
Intanto negli ultimi sei mesi iniziamo a vedere dei segnali di ripartenza. L'ufficio speciale di ricostruzione del Lazio ha avviato circa 40 bandi a fronte di zero bandi dei governi precedenti. Grazie al "decreto Emergenze" abbiamo risolto importanti criticità che bloccavano un gran numero di pratiche edilizie, mentre con la manovra abbiamo prorogato la Zona Franca Urbana per le imprese già beneficiarie e riaperto i termini per l'insediamento di nuove iniziative economiche, prorogato e rateizzato la restituzione della busta paga pesante, prorogato i contratti dei tecnici comunali e Usr. Abbiamo previsto la restituzione dei contributi Inps non dovuti, l'esenzione degli immobili inagibili dal calcolo Isee e stanziato 3 milioni per iniziative culturali nell'area del Cratere. Inoltre abbiamo eliminato la tassa per l'occupazione di suolo pubblico e imposta per le insegne e abbiamo stanziato 5 milioni, compreso 1 a l'Aquila, per il decennale del sisma Abruzzo 2009.