Bankitalia ha responsabilità enormi in merito all'instabilità del sistema del credito. E' assurdo sostenere oggi che ci sia stata solo la crisi economica e non uno specifico problema bancario. Troppo spesso a Palazzo Koch si sono girati dall'altra parte di fronte alle scorrerie e ai crimini di manager piccoli e grandi, imprenditori-prenditori e politica locale e nazionale. Il governatore Visco non appare tuttavia in grado, oggi, di trarne le conseguenze, mentre gli eventi gli dovrebbero suggerire di dimettersi.
Da Montepaschi alle quattro banche risolte, dalle venete a Carige. E potremmo continuare. Siamo di fronte a un bagno di sangue, caratterizzato peraltro da trattamenti discriminanti nei confronti dei risparmiatori. Scelte sbagliate, accompagnate dall'incapacità del Governo di trattare con le autorità di sorveglianza e regolazione Ue, che hanno inoculato il panico e la sfiducia nel settore del credito.
Il caso Mps è paradigmatico. Cinque miliardi di aiuti sottoforma di Monti bond furono concessi all'istituto nel febbraio 2013 grazie al parere favorevole di Bankitalia sulla solidità patrimoniale e sull'adeguatezza del piano di ristrutturazione proposto al tempo. Risultato? Gli aiuti furono rimborsati grazie a due aumenti di capitale da 8 miliardi il cui valore si è azzerato e ha mandato in rovina migliaia di risparmiatori. Ora la banca ha bisogno di una ricapitalizzazione pubblica e i giudici di Milano hanno intanto mandato a processo i vertici del tempo, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, per falso in bilancio e market abuse.
Governatore Visco, come la mettiamo? La vigilanza di Bankitalia aveva capito tutto sin dall'aprile 2012: perché allora quel 'parere favorevole'? E cosa farà ora la Banca d'Italia nei confronti dell'imputato Fabrizio Viola, attuale Ad della Banca Popolare di Vicenza, istituto che intende fare ricorso agli aiuti di Stato? E' a personaggi del genere che si vogliono affidare i soldi dei cittadini italiani? Senza dimenticare che per Visco sembra che anche su Ubi non ci siano problemi solo perché non ci sono ancora rinvii a giudizio.
Per quanto riguarda il futuro, infine, non capiamo perché Palazzo Koch avalli scelte aziendali di dismissioni in blocco e affrettate di Npl da parte delle banche. Scelte che ci appaiono in contrasto con le politiche di vigilanza prudenziale. E soprattutto il M5S chiede che Bankitalia inizi ad avvalersi finalmente in modo efficace della facoltà di rimozione diretta dei manager che mandano in crisi gli istituti con politiche di credito e decisioni contabili criminali.